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Giustizia
L'Ausl la dimette, il giudice ordina il ritorno in «Rsa»
È probabilmente destinata a rappresentare un importante precedente la decisione con la quale il giudice del Tribunale di Caltagirone ha disposto, nei giorni scorsi, la riammissione presso la ...
È probabilmente destinata a rappresentare un importante precedente la decisione con la quale il giudice del Tribunale di Caltagirone ha disposto, nei giorni scorsi, la riammissione presso la Residenza sanitaria assistenziale «Cappuccini» di Vizzini (struttura convenzionata con il Servizio sanitario nazionale) di un’anziana signora in precedenza dimessa per ordine dell’Ausl 3.
È probabilmente destinata a rappresentare un importante precedente la decisione con la quale il giudice del Tribunale di Caltagirone ha disposto, nei giorni scorsi, la riammissione presso la Residenza sanitaria assistenziale «Cappuccini» di Vizzini (struttura convenzionata con il Servizio sanitario nazionale) di un’anziana signora in precedenza dimessa per ordine dell’Ausl 3.
[Foto: Rsa]
CENTRO RIABILITATIVO La Rsa «Cappuccini» di Vizzini.
I familiari di una degente si sono infatti opposti, con il supporto dell’avv. Lucio Fresta di «CittadinanzAttiva», alle dimissioni della propria congiunta disposte dall’Unità valutativa geriatrica del distretto di Caltagirone. La sentenza della dott.ssa Mariapaola Sabatino ha obbligato l’Ausl 3 al reintegro della paziente e al rimborso delle spese legali, sottolineando «il pericolo che, se dimessa, alla ricorrente non sia assicurata la dovuta assistenza sanitaria» a causa sia delle «difficoltà della famiglia ad accoglierla presso di sè», che della «comprovata difficoltà economica in cui la stessa versa».

La decisione di interrompere la degenza presso la Rsa era maturata in seguito allo stato di cronicità della malattia dell’anziana signora (affetta da demenza senile con broncopatia cronica ostruttiva, insufficienza venosa e turbe tropiche), non suscettibile, secondo l’Uvg, di ulteriori miglioramenti. La decisione del tribunale non è stata condivisa dalla dott.ssa Rivoltato, responsabile dell’Uvg di Caltagirone, che ha sottolineato «la funzione di ricovero temporaneo, e non permanente, delle Rsa. Nel caso specifico, la signora aveva ormai bisogno di assistenza abitativa, ma non esisteva alcun requisito sanitario, dimostrato dall’interruzione della terapia riabilitativa».

La sentenza del giudice Sabatino fa segnare dunque un punto in favore delle strutture private e dei pazienti e spiana la strada a molti casi analoghi che negli ultimi mesi hanno interessato gli ospiti delle Rsa. A Vizzini altri 5 pazienti, già dimessi, sono in attesa di sistemazione. Tutti pronti, dopo la sentenza, a ricorrere alle vie legali.
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06/02/2008 | 3063 letture | 0 commenti
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