
Accade in paese
Muso e lingua incastrati per giorni in un ossobuco
La storia a lieto fine di Peppa, la cagna solitaria
La storia a lieto fine di Peppa, la cagna solitaria
Curata dai volontari della Lega nazionale per la difesa del cane, non poteva essere
soccorsa perché era impossibile avvicinarla per le cure del caso. Dopo la degenza
tornerà libera.
Da 4 anni e più, Peppa veniva sfamata davanti al cancello del centro di prima
accoglienza con molta cura dalla prof.ssa Carlotta Caffarelli. La cagnetta aveva
da sempre vissuto una vita solitaria e autonoma. Per sterilizzarla, anni fa, era
stata presa con il killitam (un tranquillante per animali) e il valium e nuovamente
sedata per rimetterla in libertà. Sembrava quasi che avesse problemi di autismo.
Senza mangiare né bere – La povera Peppa 10 giorni fa ha avuto la sfortuna di
incastrare la mandibola inferiore e la lingua in un ossobuco, rimanendo ferita e
impedita nella possibilità di mangiare e bere.
Immediatamente sono iniziati i tentativi di catturarla per liberarla da quella trappola tanto banale quanto mortale costituita da un osso. Non riuscendo a mangiare e bere, era impossibile prenderla con prodotti diluibili nel cibo, così come era molto difficile anche utilizzare un cappio e rete. Inutili anche i tentativi di bloccarla in un posto ristretto.
I volontari della Lega nazionale per la difesa del cane, dopo un consulto, sono
quindi arrivati alla decisione che l'unico modo per catturare l'animale era
l'utilizzo del fucile a dardi anestetici. Contattato un veterinario, il dott.
Fazzino di Sortino, è iniziato il tentativo di cattura. Al contempo si è sparsa
la voce in paese e è cresciuto l'interesse dei cittadini.
Qualche giorno fa la svolta. Il veterinario, con il supporto di noi volontari, è riuscì a catturare Peppa, liberandola dall'osso per poi portarla in degenza nell'infermeria del centro d'accoglienza. Adesso la cagnolina è curata in maniera amorevole e, una volta guarita, riprenderà la sua vita solitaria.
«Se Peppa sapesse la gioia con la quale i vizzinesi hanno seguito il caso e hanno accolto la bella notizia della sua cattura, quindi della sua possibilità di sopravvivere – hanno sottolineato i volontari della Lndc –, forse lei stessa supererebbe il suo stato di "autismo". Nei social networks, il giorno della cattura, la notizia ha ottenuto migliaia di visualizzazioni e commenti positivi. Noi volontari vogliamo ringraziare quanti ci hanno sostenuto affinché l'operazione venisse portata a buon fine».
Immediatamente sono iniziati i tentativi di catturarla per liberarla da quella trappola tanto banale quanto mortale costituita da un osso. Non riuscendo a mangiare e bere, era impossibile prenderla con prodotti diluibili nel cibo, così come era molto difficile anche utilizzare un cappio e rete. Inutili anche i tentativi di bloccarla in un posto ristretto.
I volontari della Lega nazionale per la difesa del cane, dopo un consulto, sono

Peppa è stata sedata con un fucile a dardi anestetici prima della rimozione dell'ossobuco.

Qualche giorno fa la svolta. Il veterinario, con il supporto di noi volontari, è riuscì a catturare Peppa, liberandola dall'osso per poi portarla in degenza nell'infermeria del centro d'accoglienza. Adesso la cagnolina è curata in maniera amorevole e, una volta guarita, riprenderà la sua vita solitaria.
«Se Peppa sapesse la gioia con la quale i vizzinesi hanno seguito il caso e hanno accolto la bella notizia della sua cattura, quindi della sua possibilità di sopravvivere – hanno sottolineato i volontari della Lndc –, forse lei stessa supererebbe il suo stato di "autismo". Nei social networks, il giorno della cattura, la notizia ha ottenuto migliaia di visualizzazioni e commenti positivi. Noi volontari vogliamo ringraziare quanti ci hanno sostenuto affinché l'operazione venisse portata a buon fine».
07/03/2017 | 4883 letture | 0 commenti
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