Grammichele
Operazione "Calamita", sgominata una banda di ladri
Rubavano anche in casa della propria nonna: il video
Rubavano anche in casa della propria nonna: il video
Alcuni dei furti erano stati esplicitamente commissionati. In un'occasione, uno
dei malviventi era stato raggiunto da un colpo di fucile esploso dal proprietario
dell'abitazione presa di mira.
Nella notte tra martedì e mercoledì i carabinieri del Nucleo operativo della
Compagnia di Caltagirone, supportati dai colleghi della stazione di Grammichele,
a conclusione di un'articolata indagine, condotta anche con attività tecnica e
diretta dalla Procura della Repubblica di Caltagirone, hanno tratto in arresto
un 53enne, un 51enne, un 37enne e un 35enne, originari di Grammichele, Caltagirone
e Comiso, gravati da innumerevoli precedenti penali e di polizia, in esecuzione
dell'ordinanza applicativa della misura cautelare personale degli arresti domiciliari
emessa dal gip del Tribunale di Caltagirone.
Il lavoro degli inquirenti è partito nell'aprile del 2014, all'indomani del
verificarsi di numerosi furti di organi elettrici, perpetrati all'interno degli
impianti idrici localizzati tra Grammichele e Granieri, al fine di ricavare rame
da rivendere sul mercato nero. Nel corso delle indagini è emerso, sin da subito,
come tre degli arrestati avessero una spiccata capacità nel delinquere, dimostrata
dalla dimestichezza con cui preparavano e portavano a segno i loro colpi, nonché
dalla facilità e rapidità con cui si disfavano della refurtiva, vendendola a
ricettatori di Grammichele, Comiso e Paternò, anch'essi finiti nel registro degli
indagati, con cui in alcuni casi hanno letteralmente progettato la commissione
dei furti.
Il compendio probatorio raccolto dagli investigatori ha permesso di riconoscere la stabilità e il radicamento sul territorio di questo gruppo criminale, delineando un rapporto di correità ai limiti del vincolo associativo. I reati scoperti, infatti, sono innumerevoli e assai vari e spaziano tra il furto in abitazione, il furto aggravato, la ricettazione e la rapina impropria.
A testimonianza della spregiudicatezza e pericolosità degli arrestati è stato evidenziato come, in più di un'occasione, colti sul fatto dai proprietari dei terreni all'interno dei quali si erano introdotti, non abbiano esitato a minacciare di morte le parti offese, anche brandendo un'accetta, o a speronare l'autovettura di una di queste ultime per guadagnarsi la fuga.
Gli arrestati privilegiavano il furto di attrezzi da cantiere, materiale ferroso, batterie per autoveicoli e gasolio da trazione, creando spesso oltre al danno economico conseguente la sottrazione dei citati materiali anche numerosi disservizi alla collettività, come ad esempio quando le loro azioni delittuose prendevano di mira società impegnate nella raccolta dei rifiuti solidi urbani. Tuttavia, nel corso dei loro raid, si accaparravano qualsiasi cosa capitasse loro a tiro, tanto da asportare anche un'autovettura, dei cellulari, una macchina fotografica, un carretto siciliano o addirittura arrivando a rubare in una chiesa dalla cassetta per le offerte dei fedeli. Neanche il vincolo di parentela è stato sufficiente a frenare l'agire di uno degli indagati, che si è reso autore di un furto persino all'interno dell'abitazione della propria nonna.
A ulteriore testimonianza dell'inveterata propensione a delinquere dei citati malviventi, il 15 gennaio scorso, a Grammichele, proprio il 35enne era stato ferito da un colpo di fucile all'addome, esploso dal proprietario dell'abitazione nella quale stava perpetrando l'ennesimo furto.
Il compendio probatorio raccolto dagli investigatori ha permesso di riconoscere la stabilità e il radicamento sul territorio di questo gruppo criminale, delineando un rapporto di correità ai limiti del vincolo associativo. I reati scoperti, infatti, sono innumerevoli e assai vari e spaziano tra il furto in abitazione, il furto aggravato, la ricettazione e la rapina impropria.
A testimonianza della spregiudicatezza e pericolosità degli arrestati è stato evidenziato come, in più di un'occasione, colti sul fatto dai proprietari dei terreni all'interno dei quali si erano introdotti, non abbiano esitato a minacciare di morte le parti offese, anche brandendo un'accetta, o a speronare l'autovettura di una di queste ultime per guadagnarsi la fuga.
Gli arrestati privilegiavano il furto di attrezzi da cantiere, materiale ferroso, batterie per autoveicoli e gasolio da trazione, creando spesso oltre al danno economico conseguente la sottrazione dei citati materiali anche numerosi disservizi alla collettività, come ad esempio quando le loro azioni delittuose prendevano di mira società impegnate nella raccolta dei rifiuti solidi urbani. Tuttavia, nel corso dei loro raid, si accaparravano qualsiasi cosa capitasse loro a tiro, tanto da asportare anche un'autovettura, dei cellulari, una macchina fotografica, un carretto siciliano o addirittura arrivando a rubare in una chiesa dalla cassetta per le offerte dei fedeli. Neanche il vincolo di parentela è stato sufficiente a frenare l'agire di uno degli indagati, che si è reso autore di un furto persino all'interno dell'abitazione della propria nonna.
A ulteriore testimonianza dell'inveterata propensione a delinquere dei citati malviventi, il 15 gennaio scorso, a Grammichele, proprio il 35enne era stato ferito da un colpo di fucile all'addome, esploso dal proprietario dell'abitazione nella quale stava perpetrando l'ennesimo furto.
05/10/2016 | 2658 letture | 0 commenti
di R.I.
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