Caltagirone
     
     
          Il vescovo incontra i sindaci del Calatino e lancia l'allarme
«Pressione fiscale ostacolo concreto per molte famiglie»
     «Pressione fiscale ostacolo concreto per molte famiglie»
          Mons. Calogero Peri, raccogliendo le preoccupazioni dei primi cittadini, ha auspicato
«misure di tutela anche per le aree rurali e per quelle più disagiate del
paese, oltre che per i territori montani».
     
     
          Nella mattina di venerdì 27 febbraio, in un hotel di Caltagirone, il vescovo
Calogero Peri ha incontrato i sindaci del Calatino. La riunione, organizzata dall'Ufficio
diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro (Ups), ha dato seguito ai numerosi
incontri intercorsi con i rappresentanti degli enti locali e la deputazione regionale
e nazionale del Calatino, con l'obiettivo di condividere analisi e riflessioni
sui problemi specifici del territorio.
     
     
     
          Erano presenti Giovanni Verga (sindaco di Licodia Eubea), Giuseppa Buonvicino
(assessore ai servizi sociali di Mazzarrone), Giuseppe Fucile (sindaco di Militello
in Val di Catania), Valerio Marletta (sindaco di Palagonia), Giovanni Petta (sindaco
di San Michele di Ganzaria), Franco Tambone (sindaco di Scordia) e Cristina Navarra
(vice direttore dell'Ups).
Molti i temi affrontati nel corso della riunione - lavoro, occupazione, sviluppo, povertà e disagio sociale - e più volte evidenziati dal vescovo in diverse occasioni, in particolare nella lettera aperta inviata nel mese di agosto 2014 ai presidenti del Consiglio e della Regione Siciliana, sottoscritta da tutti i sindaci dei Comuni e dalla deputazione regionale e nazionale del Calatino; e nel convegno «Welfare in tempo di crisi. Strumenti per contrastare vecchie e nuove povertà», del 20 dicembre 2014, che ha visto la partecipazione del presidente della Regione, Rosario Crocetta.
La questione prioritaria, tuttavia, durante i lavori, è stata rappresentata dall'allarme, lanciato dai sindaci, sulla drammatica condizione in cui versano l'agricoltura siciliana e i tanti agricoltori, che in questi giorni seguono con grande apprensione l'iter parlamentare dell'Imu sui terreni agricoli.
Unanime lo scoramento e la forte preoccupazione espressi dagli amministratori presenti. Se la tassa dovesse essere applicata nei termini in cui è stata proposta, a loro avviso, si porrebbe il rischio dissesto finanziario per molti Comuni.
I sindaci dei comuni di Licodia Eubea, Mazzarrone, Militello, Palagonia, San Michele di Ganzaria e Scordia hanno espresso al vescovo sia il forte disagio nell'assistere a una politica nazionale sempre più distante dalla realtà dei territori, sia la percezione della loro solitudine nell'affrontare le tante responsabilità sprovvisti di mezzi concreti per dare risposte certe ai cittadini.
Raccogliendo le apprensioni dei sindaci, mons. Peri rivolge un forte appello alla coscienza dei politici che in questi giorni alla Camera saranno chiamati a votare in via definitiva il decreto, perché rispondano esclusivamente al bene comune che impone prima di tutto il rispetto delle persone.
«Auspico - ha affermato il vescovo - che nel provvedimento vengano introdotte misure di tutela anche per le aree rurali e per quelle più disagiate del paese, oltre che per i territori montani. Senza entrare nel dettaglio del decreto e rispettando appieno le scelte delle istituzioni, mi auguro che al contempo vengano predisposte azioni concrete, fra le quali anche la revisione catastale, dirette al sostegno strategico del settore, incoraggiando gli investimenti e valorizzando i servizi ed i beni comuni che il comparto assicura al paese senza alcuna remunerazione: dalla tutela del territorio, alla protezione del paesaggio e dell'ambiente».
Nel Calatino sono già molti i proprietari che stanno decidendo di vendere, a prezzi incongrui, le loro terre perché non più fonte di sostentamento, ma solo di indebitamento. Il rischio che le terre tornino nelle mani di pochi latifondisti appare prossimo.
I sindaci si sono, inoltre, chiesti come un territorio a forte vocazione agricola, come il Calatino, già così fortemente depresso per via dell'improduttività in cui versa da tempo questo comparto, possa affrontare questa ulteriore tassazione.
«La pressione fiscale rischia di diventare un ostacolo concreto per molte famiglie - ha aggiunto il vescovo - oltre che allo sviluppo, alla creazione e alla rigenerazione delle imprese, in un settore fondamentale per la ripresa economica, in particolare per il sud d'Italia e per aree depresse come il Calatino».
Esprimendo piena solidarietà ai sindaci, mons. Peri ha auspicato un impegno attivo e proficuo di tutta la deputazione siciliana in Parlamento, confidando in una risoluzione ragionevole e conciliante della controversa questione.
     
     Molti i temi affrontati nel corso della riunione - lavoro, occupazione, sviluppo, povertà e disagio sociale - e più volte evidenziati dal vescovo in diverse occasioni, in particolare nella lettera aperta inviata nel mese di agosto 2014 ai presidenti del Consiglio e della Regione Siciliana, sottoscritta da tutti i sindaci dei Comuni e dalla deputazione regionale e nazionale del Calatino; e nel convegno «Welfare in tempo di crisi. Strumenti per contrastare vecchie e nuove povertà», del 20 dicembre 2014, che ha visto la partecipazione del presidente della Regione, Rosario Crocetta.
La questione prioritaria, tuttavia, durante i lavori, è stata rappresentata dall'allarme, lanciato dai sindaci, sulla drammatica condizione in cui versano l'agricoltura siciliana e i tanti agricoltori, che in questi giorni seguono con grande apprensione l'iter parlamentare dell'Imu sui terreni agricoli.
Unanime lo scoramento e la forte preoccupazione espressi dagli amministratori presenti. Se la tassa dovesse essere applicata nei termini in cui è stata proposta, a loro avviso, si porrebbe il rischio dissesto finanziario per molti Comuni.
I sindaci dei comuni di Licodia Eubea, Mazzarrone, Militello, Palagonia, San Michele di Ganzaria e Scordia hanno espresso al vescovo sia il forte disagio nell'assistere a una politica nazionale sempre più distante dalla realtà dei territori, sia la percezione della loro solitudine nell'affrontare le tante responsabilità sprovvisti di mezzi concreti per dare risposte certe ai cittadini.
Raccogliendo le apprensioni dei sindaci, mons. Peri rivolge un forte appello alla coscienza dei politici che in questi giorni alla Camera saranno chiamati a votare in via definitiva il decreto, perché rispondano esclusivamente al bene comune che impone prima di tutto il rispetto delle persone.
«Auspico - ha affermato il vescovo - che nel provvedimento vengano introdotte misure di tutela anche per le aree rurali e per quelle più disagiate del paese, oltre che per i territori montani. Senza entrare nel dettaglio del decreto e rispettando appieno le scelte delle istituzioni, mi auguro che al contempo vengano predisposte azioni concrete, fra le quali anche la revisione catastale, dirette al sostegno strategico del settore, incoraggiando gli investimenti e valorizzando i servizi ed i beni comuni che il comparto assicura al paese senza alcuna remunerazione: dalla tutela del territorio, alla protezione del paesaggio e dell'ambiente».
Nel Calatino sono già molti i proprietari che stanno decidendo di vendere, a prezzi incongrui, le loro terre perché non più fonte di sostentamento, ma solo di indebitamento. Il rischio che le terre tornino nelle mani di pochi latifondisti appare prossimo.
I sindaci si sono, inoltre, chiesti come un territorio a forte vocazione agricola, come il Calatino, già così fortemente depresso per via dell'improduttività in cui versa da tempo questo comparto, possa affrontare questa ulteriore tassazione.
«La pressione fiscale rischia di diventare un ostacolo concreto per molte famiglie - ha aggiunto il vescovo - oltre che allo sviluppo, alla creazione e alla rigenerazione delle imprese, in un settore fondamentale per la ripresa economica, in particolare per il sud d'Italia e per aree depresse come il Calatino».
Esprimendo piena solidarietà ai sindaci, mons. Peri ha auspicato un impegno attivo e proficuo di tutta la deputazione siciliana in Parlamento, confidando in una risoluzione ragionevole e conciliante della controversa questione.
               02/03/2015 | 2461 letture | 0 commenti
          
          
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