
Teatro
«Le Supplici» di Eschilo al Teatro greco
Venerdì 24 luglio alle 21:00, nel nuovo Teatro Greco di Vizzini, andrà in scena
l'unica tappa nella provincia di Catania de «Le Supplici» di Eschilo,
la rappresentazione teatrale organizzata dall'Inda, Istituto nazionale dramma
antico.
Lo spettacolo, aperto al pubblico, è gratuito. La tragedia è caratterizzata da evidenti contrapposizioni di vasta portata culturale: un popolo orientale e dispotico contro una città greca e democratica; libertà femminile contro assoggettamento della donna all'uomo; rifiuto della sessualità contro necessità universale di sottostare alle leggi dell'amore e della procreazione.
Come in tutte le tragedie più antiche, anche qui è il coro delle Danaidi ad essere maggiormente in evidenza; gli altri personaggi non sono che comprimari, cui manca l'energia e la decisione che invece caratterizza le ragazze.
«Ciò che de Le Supplici di Eschilo colpisce innanzitutto è la sua drammatica attualità. Si è tentato pertanto di restituire nella messinscena quella tensione presente nel testo, che è anche la stessa di tutti coloro che si ritrovano lontani dalla patria e si confrontano con una "terra straniera" - spiega la regista Tatiana Alescio - L'idea principale è quella di puntare sulla coralità di questa tragedia, dal momento che è protagonista proprio il coro di Danaidi Supplici che tenta in tutti i modi di ribellarsi al proprio destino».
Il rifiuto delle nozze per le Danaidi, infatti, è la ribellione alla supremazia maschile e ai doveri della procreazione, il matrimonio per loro è solo il pericolo di diventare schiave.
Una possibile spiegazione di questo inusuale comportamento femminile è offerta dalla continuazione della storia narrata nelle tragedie perdute. Gli egizi, grazie alla guerra, riuscivano a ottenere il matrimonio con le ragazze, ma queste, durante la prima notte di nozze, ammazzavano tutti i loro mariti. Quelle che all'inizio del dramma erano creature spaventate e perseguitate, si trasformavano in spietate carnefici. Le Danaidi, insomma, nelle tragedie successive venivano sempre più descritte come donne che, semplicemente, rifiutavano a priori di sottostare alle consuetudini tipiche del loro tempo: il matrimonio, l'amore e i figli.
La trama
Danao ed Egitto erano due fratelli gemelli che condividevano la sovranità sul regno d'Egitto. Il primo aveva avuto cinquanta figlie, il secondo altrettanti figli. Egitto aveva tentato di imporre il matrimonio tra i propri figli e le figlie di Danao (chiamate collettivamente Danaidi), ma queste si erano rifiutate e, terrorizzate, erano fuggite ad Argo, in Grecia. La tragedia prende avvio quando le Danaidi, appena sbarcate in terra greca, vengono esortate da Danao a raggiungere il recinto sacro, dove i supplici hanno - per antica consuetudine - un diritto di asilo inviolabile. Esse raccontano la loro storia a Pelasgo, re di Argo, ma quest'ultimo è restio ad aiutarle, per il timore di una guerra contro l'Egitto. Infine il re promette di portare la questione di fronte all'assemblea cittadina; dal canto loro, le Danaidi affermano che, se non verranno accolte, si impiccheranno nel recinto sacro. Pelasgo dunque si reca con Danao all'assemblea, e poco dopo torna con buone notizie: si è deciso di accogliere la supplica delle ragazze. Queste allora intonano un canto di gratitudine, ma ben presto arriva un'amara sorpresa: gli egizi sono appena sbarcati presso Argo, e vogliono rapire le Danaidi.
Gli interpreti (o. a.)
Pelasgo: Giacinto Palmarini
Danao: Francesco Alderuccio
Messaggero: Davide Sbrogiò
Il Coro delle Supplici: Rita Abela, Simonetta Cartia, Chiara Catera, Carmelinda Gentile, Doriana La Fauci, Valeria Lombardo, Elena Polic, Katia Principato, Niryis Pouscoulous, Gabriella Riva e le allieve del Secondo Nucleo Internazionale dell'Accademia d'Arte Drammatica del Teatro Antico del Mediterraneo: Vittoria Bettella, Yuri Fontes Cabrera, Giulia Diomede, Laura Estaben, Margherita Forte, Antonela Grubic, Nuria Guerra Palma, Naomi Hernandez, Dalia Kasabri, Giorgia La Rosa, Morgana Marchesi, Camille Panza, Sanja Popovic, Diana Sirumal Zurita
Progetto e supervisione: Fernando Balestra
Traduzione: Louis Godart
Regia: Tatiana Alescio
Coreografie: Aurelio Gatti
Musiche: Joe Schittino
Direzione del coro: Simonetta Cartia
Scene: Toni Fanciullo
Costumi: Marcella Salvo
Assistente alla regia: Auretta Sterrantino
Assistente ai movimenti scenici: Rosa Merlino
Progetto audio: Vincenzo Quadrella
Disegno e luci: Elvio Amaniera
Trucco: Aldo Caldarella
Delegato alla produzione: Sebastiano Aglianò
Contabilità e Amministrazione: Corradina Riccioli
Organizzazione generale: Vanessa Mascitelli
Lo spettacolo, aperto al pubblico, è gratuito. La tragedia è caratterizzata da evidenti contrapposizioni di vasta portata culturale: un popolo orientale e dispotico contro una città greca e democratica; libertà femminile contro assoggettamento della donna all'uomo; rifiuto della sessualità contro necessità universale di sottostare alle leggi dell'amore e della procreazione.
Come in tutte le tragedie più antiche, anche qui è il coro delle Danaidi ad essere maggiormente in evidenza; gli altri personaggi non sono che comprimari, cui manca l'energia e la decisione che invece caratterizza le ragazze.
«Ciò che de Le Supplici di Eschilo colpisce innanzitutto è la sua drammatica attualità. Si è tentato pertanto di restituire nella messinscena quella tensione presente nel testo, che è anche la stessa di tutti coloro che si ritrovano lontani dalla patria e si confrontano con una "terra straniera" - spiega la regista Tatiana Alescio - L'idea principale è quella di puntare sulla coralità di questa tragedia, dal momento che è protagonista proprio il coro di Danaidi Supplici che tenta in tutti i modi di ribellarsi al proprio destino».
Il rifiuto delle nozze per le Danaidi, infatti, è la ribellione alla supremazia maschile e ai doveri della procreazione, il matrimonio per loro è solo il pericolo di diventare schiave.
Una possibile spiegazione di questo inusuale comportamento femminile è offerta dalla continuazione della storia narrata nelle tragedie perdute. Gli egizi, grazie alla guerra, riuscivano a ottenere il matrimonio con le ragazze, ma queste, durante la prima notte di nozze, ammazzavano tutti i loro mariti. Quelle che all'inizio del dramma erano creature spaventate e perseguitate, si trasformavano in spietate carnefici. Le Danaidi, insomma, nelle tragedie successive venivano sempre più descritte come donne che, semplicemente, rifiutavano a priori di sottostare alle consuetudini tipiche del loro tempo: il matrimonio, l'amore e i figli.
La trama
Danao ed Egitto erano due fratelli gemelli che condividevano la sovranità sul regno d'Egitto. Il primo aveva avuto cinquanta figlie, il secondo altrettanti figli. Egitto aveva tentato di imporre il matrimonio tra i propri figli e le figlie di Danao (chiamate collettivamente Danaidi), ma queste si erano rifiutate e, terrorizzate, erano fuggite ad Argo, in Grecia. La tragedia prende avvio quando le Danaidi, appena sbarcate in terra greca, vengono esortate da Danao a raggiungere il recinto sacro, dove i supplici hanno - per antica consuetudine - un diritto di asilo inviolabile. Esse raccontano la loro storia a Pelasgo, re di Argo, ma quest'ultimo è restio ad aiutarle, per il timore di una guerra contro l'Egitto. Infine il re promette di portare la questione di fronte all'assemblea cittadina; dal canto loro, le Danaidi affermano che, se non verranno accolte, si impiccheranno nel recinto sacro. Pelasgo dunque si reca con Danao all'assemblea, e poco dopo torna con buone notizie: si è deciso di accogliere la supplica delle ragazze. Queste allora intonano un canto di gratitudine, ma ben presto arriva un'amara sorpresa: gli egizi sono appena sbarcati presso Argo, e vogliono rapire le Danaidi.
Gli interpreti (o. a.)
Pelasgo: Giacinto Palmarini
Danao: Francesco Alderuccio
Messaggero: Davide Sbrogiò
Il Coro delle Supplici: Rita Abela, Simonetta Cartia, Chiara Catera, Carmelinda Gentile, Doriana La Fauci, Valeria Lombardo, Elena Polic, Katia Principato, Niryis Pouscoulous, Gabriella Riva e le allieve del Secondo Nucleo Internazionale dell'Accademia d'Arte Drammatica del Teatro Antico del Mediterraneo: Vittoria Bettella, Yuri Fontes Cabrera, Giulia Diomede, Laura Estaben, Margherita Forte, Antonela Grubic, Nuria Guerra Palma, Naomi Hernandez, Dalia Kasabri, Giorgia La Rosa, Morgana Marchesi, Camille Panza, Sanja Popovic, Diana Sirumal Zurita
Progetto e supervisione: Fernando Balestra
Traduzione: Louis Godart
Regia: Tatiana Alescio
Coreografie: Aurelio Gatti
Musiche: Joe Schittino
Direzione del coro: Simonetta Cartia
Scene: Toni Fanciullo
Costumi: Marcella Salvo
Assistente alla regia: Auretta Sterrantino
Assistente ai movimenti scenici: Rosa Merlino
Progetto audio: Vincenzo Quadrella
Disegno e luci: Elvio Amaniera
Trucco: Aldo Caldarella
Delegato alla produzione: Sebastiano Aglianò
Contabilità e Amministrazione: Corradina Riccioli
Organizzazione generale: Vanessa Mascitelli
Quando: 24/07/2009 | Dove: Vizzini
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