Mostre
Manoscritti de I Malavoglia in mostra a Catania
I manoscritti dei Malavoglia di Giovanni Verga saranno in mostra presso la Biblioteca
Regionale Universitaria Giambattista Caruso di Catania fino al prossimo 31 dicembre.
(TMNews) - Appunti, idee sviluppate poi cancellate e rielaborate. Trasformate in concetti, frasi, capitoli di opere letterarie immortali. Sono i manoscritti dei Malavoglia di Giovanni Verga e dei Vicerè di Federico De Roberto, esposti al salone della Biblioteca Regionale Universitaria Giambattista Caruso di Catania per la mostra «Viaggio nella storia del libro», allestita fino al 31 dicembre 2012. La paleografa Salvina Bosco è la curatrice. «Abbiamo realizzato tutto a costo zero - spiega - in uno spirito che non è quello della recriminazione nei confronti delle istituzioni ma della coscienza del ruolo che ciascuno di noi ha lavorando in un'istituzione culturale, quella cioé di essere al servizio del pubblico». Il lavoro di chi ha conservato e reso fruibili questi capolavori al grande pubblico è stato arduo. Se non altro per i vezzi e le manie degli autori. Basti pensare che De Roberto per le correzioni incollava fogli su fogli, mentre Verga, cancellava e riscriveva anche più volte le stesse parole. «ÈÈ confusa la scrittura verghiana - conclude Bosco - è una delle scritture di letterati più difficili da interpretare, non solo per il tratto che è nervoso, molto spigoloso, ma anche per il disordine formale della scrittura, scrive e riscrive, anche sette volte sullo stesso rigo». In mostra anche altre opere pregiate che rimandano al mondo dei calligrafi e dei miniatori, degli stampatori della pergamena e della carta.
(TMNews) - Appunti, idee sviluppate poi cancellate e rielaborate. Trasformate in concetti, frasi, capitoli di opere letterarie immortali. Sono i manoscritti dei Malavoglia di Giovanni Verga e dei Vicerè di Federico De Roberto, esposti al salone della Biblioteca Regionale Universitaria Giambattista Caruso di Catania per la mostra «Viaggio nella storia del libro», allestita fino al 31 dicembre 2012. La paleografa Salvina Bosco è la curatrice. «Abbiamo realizzato tutto a costo zero - spiega - in uno spirito che non è quello della recriminazione nei confronti delle istituzioni ma della coscienza del ruolo che ciascuno di noi ha lavorando in un'istituzione culturale, quella cioé di essere al servizio del pubblico». Il lavoro di chi ha conservato e reso fruibili questi capolavori al grande pubblico è stato arduo. Se non altro per i vezzi e le manie degli autori. Basti pensare che De Roberto per le correzioni incollava fogli su fogli, mentre Verga, cancellava e riscriveva anche più volte le stesse parole. «ÈÈ confusa la scrittura verghiana - conclude Bosco - è una delle scritture di letterati più difficili da interpretare, non solo per il tratto che è nervoso, molto spigoloso, ma anche per il disordine formale della scrittura, scrive e riscrive, anche sette volte sullo stesso rigo». In mostra anche altre opere pregiate che rimandano al mondo dei calligrafi e dei miniatori, degli stampatori della pergamena e della carta.
Quando: 01/12/2012 | Dove: Catania
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