Terza pagina
Caro vecchio trenino
Ogni lunedì, puntualmente, gli studenti e i lavoratori pendolari si ritrovano,
confusi nel traffico mattiniero della Piazza, i lampioni ancora accesi se la giornata
volge al grigio o in mezzo allo stridio delle rondini, inquiline dei sovraffollati
nidi condominiali dei balconi del Municipio, in attesa del tradizionale bus di turno
che li porterà in Città (i pendolari non le rondini, già provviste di un valido
e veloce mezzo di locomozione!).
Ricordo questo "appuntamento abituale" recentemente abbandonato, con poca nostalgia, troppa fatica! Arrivavo sempre trafelata, con gli occhi ancora incappucciati dal sonno e la forma del cuscino sulla guancia. Ma, a giudicare dai tanti occhiali neri, non ero un fenomeno isolato.
L'ultima fatica era il viaggio, ho sempre guardato con una certa invidia i compagni di viaggio che, comodamente sprofondati, dormono beatamente fino all'arrivo! Eppure andare in città, una volta, doveva essere veramente un'avventura rocambolesca. Tanto da far dire a mia nonna: "Il primo viaggio che ho fatto con il nonno è stato a Catania!".
Pare che si partisse prendendo uno dei tanti carrozzini con cavallo che sostavano in Piazza, in attesa di "un Viaggio" alla Stazione della Ferrovia, ben cinque chilometri di strada sterrata, unica copertura una capotina, però che meraviglia nelle giornate Primaverili!
Arrivati allo Scalo, si attendeva l'arrivo del nero e sbuffante treno a vapore, qualche ora ancora, ma certo, in discesa, tutti i Santi aiutano!
Questo finchè non fu inaugurato il 26 luglio 1923 in grande pompa e dopo quasi trent'anni di attesa, il famoso e leggendario Trenino o Treno a Scartamento Ridotto gestito dalla società SAFS (Società Anonima Ferrovie Secondarie Sicilia) con sede a Roma, con una convenzione che venne stipulata con decreto Regio nel 1912 che sarebbe dovuta durare 90 anni.
Se ne parlava già dal 1869, ed il primo finanziamento (15.000 Lire) venne nel 1889. Inizialmente la linea doveva congiungere Siracusa a Vizzini, poi si aggiunse il tratto per Ragusa. Le stazioni ufficiali per Vizzini erano due, una allo Scalo, l'altra nell'attuale via Matteo Agosta, sul luogo dove ora sorge il "Condominio Giordano".
La ferrovia, fra alti e bassi, trasportò merci e carichi di umanità fino al 1949. La locomotiva con i suoi 250 CV di potenza, nei punti più scoscesi, arrancava un pò dando agio a qualcuno di scendere e raccogliere qualche frutto di stagione e di riprenderlo "in corsa" subito dopo. La Ferrovia arrivò a possedere 10 locomotive e a trasportare centinaia di persone e quintali di merci, perfino Vittorio Emanuele III fu tra i suoi passeggeri.
Ed ecco un fotogramma letterario in cui Vittorini, nel suo più famoso "Conversazione in Sicilia", immortala un piccolo pezzo di questa curiosa storia:
Ricordo questo "appuntamento abituale" recentemente abbandonato, con poca nostalgia, troppa fatica! Arrivavo sempre trafelata, con gli occhi ancora incappucciati dal sonno e la forma del cuscino sulla guancia. Ma, a giudicare dai tanti occhiali neri, non ero un fenomeno isolato.
L'ultima fatica era il viaggio, ho sempre guardato con una certa invidia i compagni di viaggio che, comodamente sprofondati, dormono beatamente fino all'arrivo! Eppure andare in città, una volta, doveva essere veramente un'avventura rocambolesca. Tanto da far dire a mia nonna: "Il primo viaggio che ho fatto con il nonno è stato a Catania!".
Pare che si partisse prendendo uno dei tanti carrozzini con cavallo che sostavano in Piazza, in attesa di "un Viaggio" alla Stazione della Ferrovia, ben cinque chilometri di strada sterrata, unica copertura una capotina, però che meraviglia nelle giornate Primaverili!
Arrivati allo Scalo, si attendeva l'arrivo del nero e sbuffante treno a vapore, qualche ora ancora, ma certo, in discesa, tutti i Santi aiutano!
Questo finchè non fu inaugurato il 26 luglio 1923 in grande pompa e dopo quasi trent'anni di attesa, il famoso e leggendario Trenino o Treno a Scartamento Ridotto gestito dalla società SAFS (Società Anonima Ferrovie Secondarie Sicilia) con sede a Roma, con una convenzione che venne stipulata con decreto Regio nel 1912 che sarebbe dovuta durare 90 anni.
Se ne parlava già dal 1869, ed il primo finanziamento (15.000 Lire) venne nel 1889. Inizialmente la linea doveva congiungere Siracusa a Vizzini, poi si aggiunse il tratto per Ragusa. Le stazioni ufficiali per Vizzini erano due, una allo Scalo, l'altra nell'attuale via Matteo Agosta, sul luogo dove ora sorge il "Condominio Giordano".
La ferrovia, fra alti e bassi, trasportò merci e carichi di umanità fino al 1949. La locomotiva con i suoi 250 CV di potenza, nei punti più scoscesi, arrancava un pò dando agio a qualcuno di scendere e raccogliere qualche frutto di stagione e di riprenderlo "in corsa" subito dopo. La Ferrovia arrivò a possedere 10 locomotive e a trasportare centinaia di persone e quintali di merci, perfino Vittorio Emanuele III fu tra i suoi passeggeri.
Ed ecco un fotogramma letterario in cui Vittorini, nel suo più famoso "Conversazione in Sicilia", immortala un piccolo pezzo di questa curiosa storia:
"Alle tre nel sole di dicembre, dietro il mare che scoppiettava nascosto, il trenino entrava, piccolo e verde, in una gola di roccia e poi nella selva di fichidindia.Ancora oggi sono visibili i suggestivi ponticelli ('u ponti' i pilu) e le numerose gallerie realizzate per questa linea, c'è perfino chi ne vorrebbe recuperare il tracciato per la creazione di un sistema di "Greenways" o cicloturismo e la Provincia di Siracusa ha presentato, alla Regione, un progetto proprio su una parte di questa tratta. Chi ha orecchie da intendere...
Era la Ferrovia Secondaria, in Sicilia, da Siracusa per la montagna: Sortino, Palazzolo, Montelauro, Vizzini. Poi si udì un fragore di torrente ed una voce disse: siamo a Vizzini! Quello era Vizzini e vi passai la notte in una camera di locanda che odorava di carrube [..] e dormii là, come sottoterra sotto quell'odore di carrubbe..."
11/04/2005 | 3378 letture | 0 commenti
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